Esprimiamo profonda preoccupazione per le anticipazioni contenute nell’articolo del Sole 24 Ore dell’otto Aprile 2013, riteniamo, che, se confermate le indicazioni contenute nel Decreto rappresentino una derubricazione del mondo associativo ad un ruolo di comparsa nel panorama della formazione condominiale. Riteniamo tutto ciò profondamente ingiusto, principalmente perchè questa professione, negli anni di silenzio del legislatore, è stata di fatto creata dalle associazioni, che, in forma pioneristica, hanno costruito l’amministratore di condominio professionista. Attività, che, finalmente con la Legge 4/2013 aveva visto un giusto riconoscimento, mortificato dall’iniziativa intrapresa con l’emanazione del regolamento sulla formazione, che, se saranno confermate le indiscrezioni creerà solo per le associazioni degli amministratori di condominio un mercato ingiustamente concorrenziale, basato su pubblicazioni, enti di formazione ed interessi imprenditoriali. Mentre, gli altri professionisti senz’albo vedranno nelle associazioni il loro punto di riferimento, con possibillità per le medesime di spaziare liberamente nel mondo della formazione, nel campo condominiale, gli amministratori di fatto potranno fare a meno delle associazioni formandosi anche permanentemente presso società o enti di formazione. Vi è da chirire un concetto fondamentale, con la promulgazione del Decreto così come anticipato, l’associazione non formerà l’aspirante amministratore quale associazione professionale come da Legge 4/2013, ma, come semplice ente di formazione in applicazione della Legge 220/2012. Di fatto il sistema, come pensato, potrà fare a meno delle associazioni. Tutto il contrario dei principi ispiratori della Legge 4/2013, che, individuano nell’associazione di riferimento il fulcro della formazione e della tutela del professionsita senz’albo. Ci auguriamo, che in questo momento difficile tutte le associazioni possano fare sintesi in una iniziativa comune, che ne tuteli la sopravvivenza. Noi nel nostro piccolo siamo a disposizione
