Nel campo delle professioni ne esiste una con pochissime garanzie, vittima di un’ingiusta e quanto mai irreale generalizzazione negativa; la professione di amministratore di condominio!
Appare regola condivisa da un odioso luogo comune la pessima considerazione di una categoria professionale poco tutelata, oggetto di ripetute vessazioni, anche da parte della propria utenza, non sempre moderata, oggetto di un accanimento da parte del legislatore il quale senza riconoscerla pienamente, la ha gravata da insostenibili responsabilità.
La regolamentazione della gestione condominiale tende a confermare l’ambivalenza del nostro Legislatore. Il quale se da un lato in sessanta anni ha omesso di porre mano a una radicale riforma della Legislazione in tema di condominio negli edifici, che quando è arrivata si è dimostrata molto punitiva per l’amministratore di condominio professionista, dall’altra ha inteso legiferare abbondantemente sulle incombenze, obblighi e responsabilità dell’amministratore, riservato al malcapitato una serie di mansioni pubbliche cariche di gravi responsabilità, tali da renderlo l’unico capro espiatorio, della generale inefficienza del sistema.
Per l’amministratore, considerate le scarse prerogative, che il Legislatore gli riconosce, in caso di difficoltà nella gestione dell’immobile, con reale pericolo di una violazione di Legge dello Stato, rimane altissima la possibilità di rimanere oggetto di sanzione, senza che gli sia data la possibilità di evitare la violazione di Legge.
Nel merito riteniamo veramente impensabile, che, un professionista per lo più sottopagato, fino al Giugno 2013, lasciato in balia di una legislazione arcaica, sottoposto a stress continuo, con poche garanzie di continuità professionale, possa essere oggetto di un immotivato stereotipo, teso a riconoscergli una disonestà antropologica.
Di pregiudizi su può morire; i politici sono tutti corrotti? Tutti gli immigrati delinquono? I meridionali non hanno voglia di lavorare? Se ne potrebbero citare a iosa! Secondo l’enciclopedia on line, Treccani, il pregiudizio è un: “Atteggiamento sfavorevole o ostile, in particolare quando esso presenti, oltre che caratteri di superficialità e indebita generalizzazione, anche caratteristiche di rigidità, cioè quando implichi il rifiuto di metterne in dubbio la fondatezza e la resistenza a verificarne la pertinenza e la coerenza”. Diceva Albert Einstein: “È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”.
La realtà condominiale è caratterizzata più, che, da amministratori disonesti, purtroppo, da condomini inconsapevoli dei propri doveri, da elevati tassi di morosità condominiale, da assemblee aggressive, finalizzate molte volte a usare l’amministratore più che ad assisterlo.
Di fatto la professione di amministratore di condominio è una professione sottopagata; si pensi a quanto, guadagna un amministratore di condominio rispetto a un manager di azienda. Forse si ritiene che un amministratore di un super condominio con centinaia di unità immobiliari, abbia meno impegni di un amministratore di una media srl?
Si dovrebbe parlare, oltre, che, dell’amministratore costituzionalmente disonesto, anche, di come educare i condomini al senso di responsabilità? Di come il 90% delle liti potrebbero evitarsi con un approccio più consapevole della gestione dei conflitti!
Proprio al fine di osteggiare l’ingiusta delegittimazione professionale dell’amministratore di condominio il Mapi lancerà la campagna; Difendiamolo! Diretta a un’analisi più imparziale e meno stereotipata della nostra figura professionale!