Decreto Formazione amministratori di condominio! Chiarimenti al Ministero? I dubbi del Mapi!

Dubbio

Proprio oggi Il Sole 24 Ore, ha dato notizia dell’iniziativa intrapresa da alcune associazioni di amministratori di condominio e della proprietà edilizia, tesa ad inoltrare al Ministero della Giustizia, una richiesta di chiarimenti, sull’applicazione del Decreto Ministeriale del 13 Agosto 2014 n°14 in vigore dal 9 Ottobre 2014. Il Mapi insieme ad altre associazioni, non ha partecipato all’iniziativa, esprimendo perplessità, posizione correttamente riportata nel citato articolo. La posizione del Mapi, in relazione al Decreto,peraltro adiuvata dalla campagna di sensibilizzazione lanciata dal Movimento attraverso i social network; #salviamoildecreto, è chiara da tempo. il Ministero ha licenziato un ottimo, impegnativo ed equilibrato intervento di natura liberale, che, responsabilizzando la figura del Responsabile Scientifico, ha inteso liberare la formazione da costi improduttivi, rendendola snella, ma valida ed aprendo la formazione medesima al mercato, senza alcun costo, per la serietà e qualità del percorso formativo, che, come strutturato, rispetta i migliori standard in materia. Di fatto il Responsabile Scientifico, assume la responsabilità del corso, e non è la prima volta, che il Legislatore italiano, in ossequio ai principi del liberalismo e del libero mercato, delega a privati qualificati alcune proprie competenze. Tra l’altro il Decreto ha previsto la possibilità di tenere i corsi in modalità telematica. La previsione regolamentare appare giustificata, innanzitutto da motivazioni etiche ed economiche. I vantaggi dell’uso delle nuove tecnologie in materia di formazione sono ormai riconosciuti universalmente. Ottimizzando i tempi i modi ed i costi della formazione, prevedendo la possibilità di condividere la conoscenza anche senza la condivisione di uno spazio materiale. I quesiti affrontano, questioni che ben potrebbero essere risolte dal Responsabile Scientifico del corso, senza ulteriori interventi Ministeriali. Altra perplessità, riguarda la possibilità dell’Ufficio legislativo del Ministero di rispondere a quesiti avanzati da privati. Secondo il D.P.R. del 25 Luglio 2001 n°315, i pareri dell’Ufficio Legislativo, sono riservati solo, agli uffici del Ministero della Giustizia o ad altri Ministeri che li richiedano. In ogni caso a prescindere da ogni altra valutazione il Mapi, si augura, che, dopo la estenuante maratona della fase di approvazione del Decreto, finalmente ci si possa concentrare, sull’offerta formativa da proporre agli associati, sottraendo la formazione da una continua fibrillazione, che, non produce risultati e che rende difficile stabilizzare, finalmente, il sistema.